
Prova del tasso soglia usura. I decreti ministeriali ex lege 108/1996 devono considerarsi atti normativi e conseguentemente conosciuti dal giudice. Per tale ragione non vi è alcun onere di prova in capo alle parti in relazione al tasso soglia dell’usura applicabile nei periodi oggetto di contestazione che richiederebbe la necessità della produzione dei citati decreti.
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Accertamento IRAP. Con la recentissima sentenza della Commissione Regionale della Lombardia veniva chiarito che i termini relativi all’accertamento IRAP non possono raddoppiarsi, ex art. 43, comma 3 del DPR n. 600/1973, per mancanza di presupposto, ovvero perché il fatto non costituisce reato.
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Diritto all’oblio: allo stato attuale non sussiste, per il gestore di un motore di ricerca (nel caso in esame per Google) che accoglie una richiesta di deindicizzazione, l’oblio, derivante dal diritto dell’UE, di effettuare tale deindicizzazione su tutte le versioni del suo motore (solo su quelle europee).
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La Cassazione cassava la sentenza impugnata, in relazione al disconoscimento della firma nel processo tributario, e chiariva che:
– in presenza del disconoscimento tempestivo della firma il giudice ha l’OBBLIGO di accertare l’autenticità delle sottoscrizioni, altrimenti i relativi documenti non sono utilizzabili ai fini della decisione.
– il termine (perentorio) al fine del disconoscimento, in forza della struttura del giudizio tributario, è quello della proposizione del ricorso con cui è impugnato l’atto impositivo fondato sulla scrittura privata.

Cosa sospende il Fisco nel periodo di emergenza epidemologica da Covid-19? Anche Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle Entrate Riscossione (Equitalia) ha sospeso alcune delle sue attività nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19. Quali sono le attività sospese e quale è il periodo di riferimento?
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Notifica cartella esattoriale. I provvedimenti fiscali (cartelle esattoriale, intimazioni di pagamento, preavvisi di fermo amministrativo e ipoteca, pignoramenti, etc…) se non notificati regolarmente e/o se gli atti prodromici non risultano regolarmente notificati sono nulli. La nullità degli atti e delle notifiche deve essere eccepito avanti l’autorità giudiziaria competente. Avanti l’autorità competente il Fisco deve fornire idonea prova in relazione alla suddetta eccezione. A tutte le suddette domande troviamo risposta mediante la sentenza della Cass. n. 8289/2018.
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Targhe estere e subnoleggio. Il Giudice di Pace di Rimini, con sentenza n. 796/2019 del 11.11.2019, chiariva la precisa portata dell’art. 93 CdS in relazione al subnoleggio delle auto targate all’estero (Casi dello Studio Legale Kòsa Musacchio – Click Avvocato). Le società europee, senza sede secondaria o di fatto in Italia, possono regolarmente concedere in locazione senza conducente i propri veicoli, ex art. 93 comma 1-ter CdS, a soggetti residenti da più di 60 giorni in Italia. Le società italiane ricevute in locazione le suddette auto targate all’estero possono a loro volta concederle in subnoleggio, non risultando, neanche in questo caso, alcuna violazione dell’art. 93 comma 1-bis del CdS.
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Crediti fiscali prescritti. Il Giudice di Pace di Milano ha colto invece correttamente quanto statuito dalla sentenza delle SS. UU. ed ha dichiarato ammissibile il ricorso proposto dal contribuente al fine di accertarsi e dichiararsi la prescrizione dei crediti riportati nelle cartelle impugnate.
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LE CARTELLE RIPORTANTI CREDITI PREVIDENZIALI PRESCRITTI NON DIVENTERANNO MAI DEFINITIVE: Alla luce dei principi di diritto enunciati dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite Sent. n. 23397/16, il Tribunale evidenziava come “« la prescrizione in materia previdenziale costituisce un istituto del tutto particolare», di ordine pubblico, caratterizzata della «irrinunciabilità alla prescrizione», secondo cui non è ammessa la possibilità di effettuare versamenti, a regolarizzazione di contributi arretrati, successivamente all’intervenuta prescrizione (art. 55 comma 2 RD 1827/35)”, mentre le somme eventualmente riscosse dopo l’avvenuta prescrizione devono essere restituite al contribuente.
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Il messo notificatore dichiarava erroneamente / falsamente “sconosciuto” il contribuente presso il suo indirizzo di residenza e, come è previsto in caso di irreperibilità assoluta, depositava il plico contenente la cartella di pagamento presso la Casa Comunale, senza inviare altro avviso. Il contribuente, ovviamente, in questo modo, era materialmente impossibilitato ad avere notizia di questa notifica e della relativa cartella. Sarà giuridicamente regolare o meno la suddetta notifica? Ci sono possibilità di difesa per il contribuente in questo caso? La risposta nella sentenza di cui in seguito (casi trattati dallo Studio Legale Kòsa Musacchio – Click Avvocato).
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