Bancarotta fraudolenta. Veniva contestato all’imputato, nella sua qualità di amministratore di diritto, di avere distratto l’azienda della società x, dichiarata fallita dal Tribunale di Monza, a favore della società di nuova costituzione y, nonché la sottrazione o distruzione dei libri e delle scritture contabili della società fallita.

Tribunale di Monza – sentenza penale n. 2001/2021 del 24.1.2022, giudice Dott.ssa Francesca Bianchetti (scarica PDF).

La bancarotta fraudolenta è un reato che coinvolge l’insolvenza fraudolenta di un’azienda, in cui l’imprenditore o gli amministratori agiscono in modo fraudolento per eludere i creditori o nascondere le proprie responsabilità finanziarie. È importante sottolineare che la bancarotta fraudolenta richiede un elemento di dolo o cattiva fede da parte di chi è coinvolto.

Tuttavia, è fondamentale ricercare l’elemento soggettivo del reato, in quanto potrebbe accadere, come nel caso in esame, che l’imputato venisse coinvolto in una fattispecie di bancarotta fraudolenta come “testa di legno” senza una comprensione approfondita delle circostanze specifiche.

Tanto è vero che l’imputato, sconoscendo la lingua italiana, ha sottoscritto gli atti societari pensando di avere sottoscritto un contratto di lavoro subordinato. Tutti gli atti di disposizione sono stati posti in essere e gestiti di fatto di altri soggetti.

Ogni situazione di bancarotta fraudolenta ha le sue particolari caratteristiche e richiede un’analisi accurata delle intenzioni e delle azioni dei soggetti coinvolti da parte delle autorità competenti.

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(Studio Legale Kòsa)