TARGHE ESTERE. LA CORTE EUROPEA SULLE TARGHE ESTERE. DIVIETO DI CIRCOLAZIONE. LA CORTE EUROPEA BOCCIA DECISAMENTE LA NORMA. ITALIA HA EMESSO UNA LEGGE IN PALESE VIOLAZIONE DELLE NORMATIVE EUROPEE. LE GIUSTIFICAZIONI APPORTATE RISULTANO IRRAGIONEVOLI E NON COSTITUISCONO MOTIVI IMPERATIVI DI INTERESSE GENERALE (Sentenza del 16.12.2021 CGUE C-274/20 (scarica PDF) – caso Studio Legale Kòsa Musacchio). ITALIA, A SEGUITO DELLA SENTENZA DELLA CGUE, ABROGA LE NORME SULLE TARGHE ESTERE PER EMETTERNE UNA PEGGIORE E PIÙ VIOLATRICE DEI PRINCIPI E NORMATIVE EUROPEI (E NON SOLO)! ART. 93-BIS DEL CDS IN VIGORE DAL 18.3.2022.
Lo Stato italiano, per oltre tre anni, ha incassato elevate sanzioni pecuniarie ed ha causato ingenti danni ai cittadini europei, sulla base di una norma macroscopicamente illegittima. Le giustificazioni del Governo italiano si fondano su delle semplici presunzioni generiche di abuso (scarica PDF), ritenute irragionevoli dalla CGUE e non costituenti motivi imperativi di interesse generale. Secondo la Corte sovranazionale i soggetti definiti dalla stampa italiana “furbetti” sono stati sanzionati per un fatto lecito e meritevole di tutela.
TARGHE ESTERE: È ILLEGITTIMA LA LEGGE ITALIANA SUL DIVIETO DI CUI ALL’ART. 93 CDS COMMA 1-BIS!!! I GIUDICI E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA DEVONO DISAPPLICARE NELL’ATTESA CHE VENGA MODIFICATA.
Il Giudice di Pace di Massa (Dott. Alfredo Bassioni), con ordinanza del 16.6.2020, ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), al fine di ottenere una pronuncia pregiudiziale, l’esame del nuovo comma 1-bis dell’art. 93 del Codice della Strada (Causa C-274/20 – Domanda di pronuncia pregiudiziale – Ordinanza di rimessione in forma anonimizzata – pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 7.9.2020 – caso Studio Legale Kòsa Musacchio).
Secondo il citato comma « (…) è vietato, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero ».
Il Giudice di Pace di Massa, in persona del Dott. Alfredo Bassioni, con ordinanza del 16.6.2020 (RG. n. 183/2019), richiede alla CGUE di verificare se il citato articolo possa, anche solo in maniera indiretta, occulta e/o materiale, limitare o rendere difficoltoso, per i cittadini europei, l’esercizio del diritto di libera circolazione e soggiorno nel territorio degli Stati membri, l’esercizio del diritto di libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione, della libertà di stabilimento e della libertà di prestazioni dei servizi, circolazione di capitale, influire in qualche modo sui suddetti diritti e/o di essere discriminatrice sulla base di nazionalità.
Il giudizio originale rappresentava una opposizione alla contravvenzione, elevata dalla Polizia Stradale di Massa Carrara, ex art. 93 comma 1-bis del Codice della Strada, in quanto il ricorrente, residente (da più di 60 giorni) in Italia, circolava alla giuda di una auto targata in Slovacchia, di proprietà della moglie, residente esclusivamente in Slovacchia.
Parte ricorrente, difesa dall’Avv. Margherita Kòsa del Foro di Milano (Studio Legale Kòsa Musacchio – Click Avvocato) , richiedeva al Giudice del rinvio la disapplicazione del comma 1-bis dell’art. 93 del Codice della Strada, in quanto, ad avviso della stessa, risulta in palese contrasto con gli artt. 18, 21, 26, 45, 49-55, 56-62 del TFUE o, in caso di dubbio, di rimettere la questione per interpretazione alla Corte di Giustizia dell’UE.
Parte attrice sosteneva inoltre che una simile previsione disintegrativa non dovrebbe essere ammissibile nello spazio unico europeo. Gli Stati membri non dovrebbero adottare norme che potrebbero limitare il diritto dei cittadini europei di circolare in qualsiasi Stato membro con auto immatricolate in qualsiasi altro Stato europeo.
Le targhe dovrebbero essere semplicemente europee, non solo formalmente, ma anche sostanzialmente. Dovrebbe esistere un Registro auto unico europeo e tassazione armonizzata. Solo in questo modo i diritti e le libertà di cui al TFUE possono essere garantiti appieno.
È inoltre inaccettabile che un cittadino europeo non possa far revisionare la propria auto in qualsiasi altro Stato membro. Le dette auto dovrebbero potere essere assicurate con qualsiasi Compagnia europea, lasciando regolare tutto solo dal libero mercato, altrimenti il libero mercato assicurativo è, indubbiamente, inesistente.
La presunta motivazione della norma sarebbe la limitazione della “esterovestizione” delle auto. Ma al fine di regolare la “esterovestizione” ovvero al fine di stabilire il Paese di tassazione dei beni e dei redditi esistono apposite convenzioni internazionali. Dette convenzioni, di sicuro, non possono essere modificate e superate mediante semplici norme interne.
Ed in ogni caso, lo Stato italiano, al fine di recuperare la pretesa tassa automobilistica, potrebbe efficacemente procedere contro il proprietario dell’autovettura targata all’estero, mediante un avviso di accertamento o altri atti di procedura tributaria e di riscossione.
L’effetto della norma, ad avviso dei ricorrenti, sembrerebbe univoco – protegge le Compagnie assicurative interne, notoriamente molto care e “fuori mercato”, l’unico motivo per cui molte persone hanno scelto di non immatricolare le proprie auto in Italia. Tale protezionismo occulto è palesemente in contrasto con il mercato unico e con la politica di concorrenza dell’UE.
Ad avviso del Giudice de quo, il divieto di circolare in Italia con una auto immatricolata in un’altro Stato europeo (indifferentemente a chi fosse intestata), da parte di un soggetto residente da più di soli sessanta giorni in Italia, oltre che a far sorgere dubbi su una eventuale violazione di alcuni diritti umani, potrebbe risultare discriminatoria sulla base di nazionalità.
Inoltre, l’obbligo di nazionalizzazione delle auto targate in un’altro Stato europeo, al fine di potere circolare in Italia, sopratutto dopo un soggiorno di così breve durata, potrebbe rendere difficoltoso e/o limitare, in maniera indiretta, ma notevole, l’esercizio dei diritti di alcuni cittadini europei di cui alle succitate norme del TFUE.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea con sentenza del 16 dicembre 2021 (C-274/20) (scarica PDF) ha dichiarato illegittima la norma e precisamente che:
“È contraria al diritto dell’Unione una norma nazionale che vieti a chiunque sia residente in uno Stato membro da un periodo superiore a 60 giorni di circolare sul territorio con un veicolo immatricolato in altro Stato membro, quando la norma non tenga conto della temporaneità dell’utilizzo del veicolo sul territorio nazionale”.
Con la citata pronuncia, la Corte ritiene che il prestito d’uso transfrontaliero a titolo gratuito di un autoveicolo, ricorrente nel caso portato alla sua attenzione dal giudice del rinvio, sia qualificabile come movimento di capitali ai sensi dell’art. 63 TFUE.
Secondo tale norma, sono vietate tutte le restrizioni ai movimenti di capitali tra Paesi membri, intendendosi per “restrizioni” quelle misure imposte da uno Stato membro tali da dissuadere i soggetti colà residenti dal contrarre prestiti in altri Stati membri.
Osserva la Corte che la legislazione italiana, imponendo ai soggetti residenti in Italia da più di 60 giorni una nuova immatricolazione degli autoveicoli già immatricolati in altro Stato membro, con pagamento dei relativi oneri, finisce per applicare una tassa al comodato d’uso transfrontaliero dei veicoli a motore. Per contro, il comodato d’uso dei veicoli immatricolati in Italia non è assoggettato a questa doppia imposizione. Siffatta differenza di trattamento è in grado di dissuadere i residenti in Italia dall’accettare il comodato d’uso loro offerto dai residenti in un altro Stato membro.
La norma italiana, quindi, costituisce restrizione alla libera circolazione di capitali ai sensi dell’art. 63 TFUE.
Detta restrizione è ammissibile solo per motivi imperativi di interesse generale, che la Corte non ravvisa nell’ipotesi in esame, e per finalità di contrasto della frode fiscale quando l’autoveicolo immatricolato in uno Stato membro sia destinato all’utilizzo permanente in altro Stato membro. La Corte rimette quindi al giudice del rinvio la valutazione sulla durata e sulla natura dell’uso del veicolo, oggetto del procedimento principale.
Essa afferma, in via di principio, la contrarietà al diritto dell’Unione di una norma nazionale che vieti a chiunque sia residente in uno Stato membro da un periodo superiore a 60 giorni di circolare sul territorio con un veicolo immatricolato in altro Stato membro, quando la norma non tenga conto della temporaneità dell’utilizzo del veicolo sul territorio nazionale.
La norma in esame, come prospettato dalla difesa dei ricorrenti e dal giudice del rinvio, in astratto risulta violare molteplici norme europee, non solo l’art. 63 TFUE che la Corte ha deciso di applicare al caso in esame, in quanto meglio rispecchiava la situazione concreta. Ciò non significa che la norma, al di fuori dei prestiti gratuiti transfrontalieri, possa considerarsi legittimamente applicabile.
Italia, a seguito della citata sentenza, dichiarando di volere adempiere agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, mediante la legge del 23 dicembre 2021, n. 238, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 17.1.2022, in vigore dal 18.3.2022 (60 giorni dalla pubblicazione nella G. U. 17.1.2022), ha apportato alcune modifiche all’art. 93 del Codice della Strada.
Sono stati abrogati tutti i commi relativi alle previsioni sulle targhe estere (commi 1-bis, 1-ter, 1-quater, 1-quinques, 7-bis e 7-ter dell’art. 93 Codice della Strada) e veniva inserito in particolare, dopo l’art. 93, l’art. 93-bis con delle previsioni in relazione a veicoli “immatricolati in uno Stato estero e condotti da residenti in Italia”.
Le nuove previsioni contenute nell’art. 93-bis non tengono conto neanche minimamente dei principi enunciati dalla CGUE nella sentenza del 16.12.2021 (C-274/20), anzi sembra una sistematica violazione di ogni singola riga e contenuto della sentenza. Sono inoltre ancora in più evidente contrasto anche con le fondamentali normative europee. Risultano violare ancora più gravemente i principi fondamentali della nostra Carta costituzionale ed anche alcune convenzioni internazionali.
È incomprensibile la scelta operata dallo Stato italiano, il quale ha totalmente abrogato le norme censurate dalla CGUE per poi emetterne un’altra, ancora più censurabile, disinteressandosi completamente, come detto, della sentenza della Corte e di tutti i diritti e libertà fondamentali dei cittadini UE e cittadini in generale.
Italia, incomprensibilmente, continua per la sua strada di disintegrazione europea che dovrebbe comportare l’avvio da parte della Commissione Europea del procedimento d’infrazione. Le nuove normative sono una offesa, una violenza al diritto europeo, alla autorevolezza della Corte europea e diritti e libertà in genere del cittadino.
COSA PREVEDONO LE NUOVE NORME SULLE TARGHE ESTERE?
I veicoli “1. di proprietà di persona che abbia acquisito residenza anagrafica in Italia sono ammessi a circolare sul territorio nazionale a condizione che entro tre mesi dall’acquisizione della residenza siano immatricolati secondo le disposizioni degli articoli 93 e 94”.
È evidente che, anche in questo caso, la norma non tiene conto neanche minimamente del tempo di permanenza del veicolo su territorio italiano, ma solo della residenza, addirittura anagrafica (che potrebbe non essere quella reale), del proprietario che, come sottolineato dalla Corte sovranazionale, non deve e non può avere alcuna rilevanza.
Nel caso in cui le auto non sono intestate al conducente residente a bordo dell’auto “2. deve essere custodito un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo.
Quando la disponibilità del veicolo da parte di persona fisica o giuridica residente o avente sede in Italia supera un periodo di trenta giorni, anche non continuativi, nell’anno solare, il titolo e la durata della disponibilità devono essere registrati, a cura dell’utilizzatore, in apposito elenco del sistema informativo del P.R.A. di cui all’articolo 94, comma 4-ter.
Secondo l’art. 4-ter “Nel sistema informativo del P.R.A. è formato ed aggiornato l’elenco dei veicoli immatricolati all’estero per i quali è richiesta la registrazione ai sensi del comma 2 dell’articolo 93-bis, secondo la medesima disciplina prevista per l’iscrizione dei veicoli ai sensi della legge 9 luglio 1990, n. 187.
Tale elenco costituisce una base di dati disponibile per tutte le finalità previste dall’articolo 51, comma 2-bis, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157. L’elenco è pubblico”.
Tale iscrizione comporta il versamento della tassa automobilistica, come previsto per le auto immatricolate in Italia. L’auto viene quindi sottoposta ad una doppia imposizione (nel paese d’origine e Italia), in contrasto con i principi regolatori della materia. Tale obbligo di iscrizione nell’“Elenco dei veicoli immatricolati all’estero” equivale ad una immatricolazione in Italia. Che è prevista dopo soli 30 giorni di utilizzo dell’auto in Italia e anche non consecutivi.
“Ogni successiva variazione della disponibilità del veicolo registrato deve essere annotata entro tre giorni a cura di chiunque cede la disponibilità del veicolo stesso. In caso di trasferimento della residenza o di sede se si tratta di persona giuridica, all’annotazione provvede chi ha la disponibilità del veicolo.
In mancanza di idoneo documento a bordo del veicolo ovvero di registrazione nell’elenco di cui all’articolo 94, comma 4-ter, la disponibilità del veicolo si considera in capo al conducente e l’obbligo di registrazione deve essere assolto immediatamente dallo stesso.
Ai veicoli immatricolati in uno Stato estero si applicano le medesime disposizioni previste dal presente codice per i veicoli immatricolati in Italia per tutto il tempo in cui risultano registrati nell’elenco dei veicoli di cui all’articolo 94, comma 4-ter”.
Gli obblighi relativi all’utilizzo in Italia delle auto targate all’estero sono chiaramente più onerosi ed impegnativi di quelli previsti dalla normativa precedente e le sanzioni sono macroscopicamente più elevate e sproporzionate.
QUALI SONO LE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI OMESSA ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI PREVISTI AL COMMA 2 AL MOMENTO DELLA VERIFICA?
1. SANZIONE PECUNIARIA:
“8. Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 2, primo periodo, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 250 a euro 1.000”.
2. OBBLIGO DI ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI ENTRO 30 GIORNI:
“Nel verbale di contestazione è imposto l’obbligo di esibizione del documento di cui al comma 2 entro il termine di trenta giorni”.
3. FERMO AMMINISTRATIVO:
“Il veicolo è sottoposto alla sanzione accessoria del fermo amministrativo secondo le disposizioni dell’articolo 214 in quanto compatibili ed è riconsegnato al conducente, al proprietario o al legittimo detentore, ovvero a persona delegata dal proprietario, solo dopo che sia stato esibito il documento di cui al comma 2 o, comunque, decorsi sessanta giorni dall’accertamento della violazione”.
4. IN CASO DI MANCATA ESIBIZIONE SI APPLICA LA SANZIONE PECUNIARIA DA EURO 727 A EURO 3.629:
“In caso di mancata esibizione del documento, l’organo accertatore provvede all’applicazione della sanzione di cui all’articolo 94, comma 3, con decorrenza dei termini per la notificazione dal giorno successivo a quello stabilito per la presentazione dei documenti”.
QUALI SONO LE SANZIONI APPLICATE IN CASO DI PRESTITO DI AUTO, OLTRE 30 GIORNI, NON REGISTRATA AL PRA:
1. SANZIONE PECUNIARIA:
“9. Chiunque, nelle condizioni indicate al comma 2, secondo periodo, circola con un veicolo per il quale non abbia effettuato la registrazione ivi prevista ovvero non abbia provveduto a comunicare e successive variazioni di disponibilità o il trasferimento di residenza o di sede, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 712 a euro 3.558”.
2. RITIRO DEL LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE:
“Il documento di circolazione è ritirato immediatamente dall’organo accertatore e restituito solo dopo l’adempimento delle prescrizioni non osservate”.
3. IN CASO DI CIRCOLAZIONE CON LIBRETTO RITIRATO: SANZIONE PECUNIARIA DA EURO 2.046 A EURO 8.186 E FERMO AMMINISTRATIVO:
“Del ritiro è fatta menzione nel verbale di contestazione. In caso di circolazione del veicolo durante il periodo in cui il documento di circolazione è ritirato ai sensi del presente comma, si applicano le sanzioni di cui all’articolo 216, comma 6” che prevede:
la sanzione pecuniaria da “euro 2.046 a euro 8.186. Si applica la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo o, in caso di reiterazione delle violazioni, la sanzione accessoria della confisca amministrativa del veicolo. La durata del fermo amministrativo è di tre mesi, salvo i casi in cui tale sanzione accessoria è applicata a seguito del ritiro della targa”.
È piuttosto evidente che gli oneri previsti in relazione all’utilizzo delle auto immatricolate all’estero sono tali da dissuadere chiunque dall’offrire ed accettare il prestito di un veicolo immatricolato in un altro Stato membro (v., in tal senso, ordinanza del 10.9.2020, Wallonische Region – Immatricolazione di un veicolo concesso in comodato – da C-41/20 a C-43/20, non pubblicata, EU:C:2020:703, punto 48 e giurisprudenza ivi citata).
Anche la nuovissima norma viola quindi le normative europee e come accertato e dichiarato dalla CGUE non vi sussistono motivi imperativi e di interesse generale, affinché la suddetta violazione possa essere ammessa ed in sostanza neanche ragionevoli motivi.
Si ritiene quindi che Italia debba essere invitato a rivedere nuovamente la propria posizione e/o debba essere avviato procedimento d’infrazione nei suoi confronti.
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Buongiorno sono De Bernard Gianluca vi scrivo perchè vorrei avere delucidazioni in merito alla legge inerente all’articolo 93 comma 1 bis che stabilisce che chi hala residenza in Italia da oltre 60 giorni non può guidare un veicolo immatricolato all’estero.
Io sono cittadino italiano(nato in Italia e ho sempre risieduto nel territorio italiano) mentre la mia coniuge ha la cittadinanza Polacca.La mia domanda è io posso guidare nel territorio italiano una vettura intestata a mio suocero che ha residenza e cittadinanza in Polonia ?
Questo decreto fatto a doc x fare in modo che i cittadini stranieri non guidino auto immatricolate nei l’oro paesi in Italia è penalizzante anche x mè ,o io che ho sempre avuto la residenza in territorio Italiano posso condurre il veicolo di mio suocero in regola nel nostro paese ?
Buonasera, secondo la citata norma Lei non potrebbe stare alla guida di una auto targata all’estero, a chiunque fosse immatricolata, salvo casi specifici di cui al comma 1-ter che non è il Suo.
Ciononostante vi sono pronunce (sentenze) che interpretano (o meglio disapplicano) la norma in casi come il Suo, per es. Sentenza n. 123/2020 del 28.2.2020 del Giudice di Pace di Pistoia.
Il citato giudicante ritiene legittima la circolazione della ricorrente residente in Italia con l’auto targato in Austria di proprietà del marito residente in Austria, in quanto le previsioni del comma 1-ter devono essere estese anche alle persone fisiche ed il contratto di comodato d’uso è da considerarsi implicito:
“… la vettura, come dichiarato dalla ricorrente, è di proprietà del marito, residente in Austria e che le ha concesso la possibilità di usarla in comodato gratuito.
Tale dichiarazione, seppur sfornita di documentazione attestante la veridicità di quanto dichiarato, non è comunque confutata e l’allegazione viene ritenuta fondata e rilevante ai sensi dell’art. 93 co. 1-ter dove si consente ad un veicolo straniero di circolare in territorio italiano se è stato concesso il comodato d’uso come nel caso di specie.
La vettura infine sottoposta a sequestro è intestata a persona diversa dalla conducente pertanto la contestazione avrebbe dovuto essere fatta anche al proprietario oltre che al conducente della vettura il quale, non avendo alcun potere sul veicolo, non può in via autonoma provvedere a nessuno degli adempimenti richiesti dalla legge per evitare la confisca, adempimenti di pertinenza esclusiva del proprietario che però è residente e si trova all’estero.
Alla luce di quanto sopra esposto si ritiene pertanto di accogliere il ricorso annullando il verbale impugnato e la conseguente sanzione accessoria del sequestro del veicolo”.
Cordiali saluti.
Buongiorno,vorrei avere una consulenza in merito all acquisto o leasing di autovetture.ausle formula scegliere per non incappare a multe o altre situazioni spiacevoli in quanto io sono domiciliato a Francoforte,lavoro qui come Facility Manager in una compagnia radio ma ho un azienda in Italia nel campo dell agricoltura.
Sono domiciliato ma residente in Italia.
Vorrei prendere 2 auto però lasciarle a mio nome,auto che però in Italia sono in uso anche dei miei familiari.
Che consiglio mi date,finanziamento,leasing o noleggio.
Buonasera,
Lei probabilmente lo sa che secondo l’art. 93 comma 1bis del Codice della Strada italiano « (…) è vietato, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero » ad accezione le auto in leasing, noleggiate da una società senza sede principale, secondaria o di fatto in Italia o ricevute in comodato d’uso dalle stesse società con cui si ha rapporto di lavoro e/o collaborazione.
La norma, ad avviso della scrivente, per diversi motivi è illegittima e dovrebbe essere eliminata dall’ordinamento, ma per ora è ben in vigore.
E quindi se desidera far utilizzare le vetture anche ai suoi parenti residenti in Italia Le consiglierei di scegliere una delle suddette 3 possibilità.
Cordiali saluti.
buongiorno, sono un cittadino italiano di nascita, ho la residenza in Italia, vivo all’estero, in Slovenia sul confine, in quanto sono sposato con una cittadina slovena, ho acquisito una residenza temporanea in Slovenia, lavoro in Italia. Posso guidare in Italia l’auto di mia moglie che ha la targa slovena? grazie
Buonasera
Sono un italiano nato al estero, con moglie Europea non Italiana.
Auto intestata a mia moglie.
Auto sdoganata,pagato iva,dazio etc.
Dogana attesta la circolazione di 12mesi
La poliza municipale seauestra l’auto, la motorizazzione non vuole non vuole immatricolare.
Si puo fare ricorso?
Buonasera,
Perché è stata sequestrata l’auto e dove è immatricolata?
Buonasera
Sequestro 93. I bis
Targhata panama
Autone stata nazionalizate e collaudata
Motorizaziine e agenzia syanno facendo passare i 180 giorno per immatricolare
Cosa devo fare? Denunciarli?
Buonasera,
le autorità devono tener conto della data della Sua richiesta.
Eventuali ritardi dovuti al loro operato, di certo, non possono comportare sanzioni o problemi per Lei.
Cordiali saluti.
Buonasera, potrebbe richiedere il risarcimento dei danni che dovrà però provare in giudizio. Cordiali saluti.
Salve avvocato sono emilia ho una machina in leasing del 04.08.2017 e me l hanno sequestrata per motivi di residenza e nn aver a dosso un contratto tradoto la societa leasin mi ha mandato una delega tradota per poter portare la machna acasa ..la motorizzazione chiede anche una fotocopia della carta d identita del direttore leasing cosa che loro n vogliono darmi nn si cosa fare grazie
Corpo del messaggio:
Buongiorno , la questione che vorrei affrontare è legata all’art 93/1bis CDS , premetto che sono un cittadino italiano con società in Romania che mi ha dato in uso autovettura con targa ovviamente romena , in data 6 ottobre 2020 affidavo inconsapevolmente l’auto a mia moglie per la consegna in autofficina per un tagliando programmato, purtroppo la stessa era sprovvista di delega per l’utilizzo dunque fermata sanzionata a mio giudizio in maniera errata utilizzando il cod. 7bis di €712 dedotti del 30% ed obbligata all’oblazione immediata pur essendo cittadina italiana (anche questo secondo me infrazione) ,tornando al codice secondo me andava applicato il 7-ter, o in alternativa sempre considerando il fatto che io ho tutte le carte in regola per poter utilizzare l’auto sul territorio Italiano poteva/doveva essere applicata la sanzione secondo il punto 6.2 b …
detto questo la mia domanda è ci sono appigli per fare una richiesta di risarcimento danni in quanto io oggi sono nell’indisponibilità di utilizzo dell’auto perché prima di targhe che nella migliori delle ipotesi rivedrò tra 2 mesi se non oltre visto il periodo poco favorevole , al momento sono ferme al Consolato romeno di Milano in attesa di un corriere diplomatico , nel caso la strada fosse percorribile quali sono i costi per iniziare una causa di questo tipo.
in attesa di gentile riscontro porgo cordiali saluti.
Buonasera,
la procedura dell’espatrio dell’auto mediante foglio di via richiede alcuni mesi ed ora con l’emergenza sanitaria questi mesi potrebbero prorogarsi ulteriormente.
Inoltre la targa provvisoria ed il foglio di via che sostituisce il libretto, rilasciati dallo Stato italiano per un’auto rumena non hanno alcuna validità all’estero.
Impugnando la contravvenzione è possibile richiedere la sospensiva che dovrebbe essere concessa in caso di urgenza in 1-2 settimane.
Una volta sospesa la contravvenzione l’auto è libera, il libretto viene restituito e la causa prosegue nelle modalità ordinarie.
Sulla base del Suo racconto la contravvenzione risulta illegittima e quindi ci sono buone probabilità di vincere la causa anche nel merito, ma c’è da ricordarsi sempre che è una terza persona che decide (il Giudice).
Una volta ottenuto l’annullamento della contravvenzione si può intentare una diversa causa per il risarcimento dei danni.
Cordiali saluti.
L auto è di mio cognato, la lascia qui da me, per quando viene in aereo, nel frattempo la uso di tanto in tanto per carica batteria e manutenzioni. In aprile scade controllo periodico e non verrà più richiesto, valuto possibilità di sdoganamento e immatricolazione in Italia. Sono in contravvenzione? Grazie
Buongiorno,
se ho ben capito Lei, residente in Italia, utilizza in Italia l’auto del Suo cognato targata in Svizzera.
Secondo l’art. 93 CdS non lo può fare (salvo alcune eccezioni) e potrebbero quindi elevarLe contravvenzione.
Cordiali saluti.
Buongiorno vorrei sapere con auto tedesca patente tedesca domiciliato in Germania (ambeldung)residente in Italia da più 365 giorni non iscritto aire posso andare in Italia come turista
Buonasera, in teoria non dovrebbe esistere alcun divieto, ma per le azioni degli accentratori non vi è purtroppo garanzia. Cordiali saluti.
Buongiorno Avv. Kosa,
Mi permetto di scriverle a distanza di quasi 2 anni in merito al parere/consiglio che mi aveva dato per la circolazione in Italia del veicolo in locazione dal 2018 ed affittato a me residente in Francia ed a mia moglie residente in italia.
Avevamo fatto tutti I documenti compresa la traduzione asseverata (costata una fortuna…) e non abbiamo mai avuto problemi con l’autorita’ (non mi ricordo se mia moglie era stata mai controllata o se nessuno avesse contestato la documentazione presente). Adesso tra qualche mese scade il noleggio e vorrei sapere se nel frattempo e’ cambiato qualcosa nella legge ovviamente nel senso dell’ammorbidimento. Francamente non si sente piu’ parlare del problema delle auto con targa straniera. La mia domanda era anche perche’ volevo rinnovare il noleggio sulla medesima vettura per altri 3 anni, cos ache per me visti i tempi di magra sarebbe la soluzione piu’economica… che consiglio mi puo’ dare ?
Grazie e Cordiali saluti.
Egr. Ingegnere,
sul punto non è cambiato assolutamente niente.
È sempre possibile circolare con auto noleggiate (o sub noleggiate) da società non aventi sede di fatto o sede secondaria in Italia (anche ai residenti da più di 60 gg in Italia).
Da custodire a bordo dell’auto il relativo contratto munito di data certa.
Cordiali saluti.
Salve Avvocato!
Sono residente in italia da anni, il 13/12/2019 sono stato fermato con macchina con targa straniera (albanese) mi hanno portato alla polizia stradale dove ho pagato subito il verbale di quasi 500€, mi è stato ritirato il libretto, ho tenuta la macchina in proprietà privata sotto fermo amministrativo. Nel frattempo ho consegnato alla motorizzazione le targhe, mi hanno restituito il libretto e ho fatto il permesso per espatrio, mi hanno dato la targa di prova..La macchina è partita il 12/02/2020 come indicato alla motorizzazione… ho solo il biglietto del traghetto che dichiara questo espatrio. Le targhe sono poi state preso all’ambasciata a Milano.
Non ho mai dichiarato alla polizia stradale che avevo espatriato la macchina perchè non sapevo di doverlo farlo.
Mi è arrivato una notifica dal prefetto per la confisca del veicolo sequestrato visti la legge 24/11/1981,n.689 ed il D.L.vo. 30/04/1992,n.285 che scrive:
” RIVELATO che sono state osservate le disposizioni sulla contestazione e notificazione della violazione delle norme sulla circolazione stradale e che sono scaduti i termini utili per il pagamento in misura ridotta”
E’ vero che dovevo comunicare l’espatrio della macchina alla polizia e non avendolo fatto mi è arrivata questa lettera?
Cosa posso fare? basta una pec con i documenti che dichiarano l’espatrio?
GRAzie mille, porgo cordiali saluti
Buongiorno,
non è previsto da nessuno norma l’obbligo di comunicazione.
Le pubbliche amministrazioni dovrebbero comunicare fra di loro e se non lo fanno, di certo, non è colpa del cittadino.
Mandi una comunicazione al Prefetto di Forlì e Cesena di annullare immediatamente il decreto di confisca, concedendogli 3 gg.
Se non lo fanno, io Le consiglio di impugnare il decreto che può essere impugnato nel termine di 30 gg dalla notifica avanti il Giudice di Pace.
In realtà la macchina è in Albania e non faranno niente, ma potrebbero mettere a Suo carico alcune ulteriori spese.
Cordiali saluti.
Si salve volevo sapere dopo quanto tempo hai ricevuto la targa albanese tramite l’abasciata Albanese
Salve vorrei parlare in privato con lei se è possibbile grazie mackajshkodran9@gmail.com
Buongiorno, può inviare una mail sulle mail che trova pubblicate sul sito e Le rispondo personalmente. Cordiali saluti.
Egregio Avvocato buongiorno,
grazie e complimenti per quanto indicato online sull’art 93 comma 1bis CdS.
Come da telefona intercorsa Le invio il racconto di quanto successo.
Giovedì 4/3/21 pomeriggio sono stato fermato, appena partito dalla casa dove abita mia figlia Valentina (Torino via … – casa di famiglia di mia madre) da due vigili motociclisti.
Mi hanno contestato la mancanza della cintura (effettivamente appena partito non l’avevo ancora messa) con 5 punti sulla patente, mi hanno portato via la macchina (targa lettone, intestata a mia moglie Julija Zakemo, lettone) e mi hanno verbalizzato l’illecito amministrativo in violazione DL 33/220 – DPCM 14/01/21 indicando: si spostava dalla propria residenza su Torino senza motivazione….
Mi chiamo Fabrizio … , sono nato ad Aosta il 20/09/61 e sono residente dalla nascita in La Thuile, valle d’Aosta, paese di mio padre e dove mia madre, originaria di Torino, era farmacista. Ho avuto 3 figlie dal primo matrimonio (2 oggi universitarie) e 2 figli (14 e 12 anni) dal matrimonio in Lettonia con Julija.
Dal 1987 sono un piccolo imprenditore che da 16 anni lavora anche in Lettonia (ed anche ivi residente).
Nel 2013 è fallito un grosso cliente con un danno di più di € 800.000. La vita è completamente cambiata… è diventata molto difficile, ancora oggi abbiamo più di € 500.000 da restituire alle banche (è fissata per il 16/4 l’udienza relativa alla messa all’asta di una casa con terreno di mia proprietà in Settimo T.se) e dobbiamo fare attenzione all’euro….
Sono arrivato dalla Lettonia in Italia l’8/2, con l’auto di mia moglie, perché il previsto volo Riga-Milano era stato cancellato (causa covid Ryanair a fine gennaio ha cancellato tutti i voli LV=>IT per il 2021), perché avevo urgenza di lavorare con alcuni clienti, e soprattutto di definire un possibile accordo con una azienda relativamente alla proprietà di Settimo T.se, che permetterebbe di chiudere il grosso del contenzioso bancario e di fermare l’asta.
Ho fatto la quarantena presso il mio domicilio e quindi sono andato a Torino per aiutare una figlia, Virginia, (a organizzare il materiale e il viaggio, con la mia vecchia Multipla – targa italiana, verso Londra per un tirocinio e per il completamento degli studi), sistemare una perdita da Valentina, incontrare clienti, avvocato, banca e definire l’accordo con l’azienda di cui sopra; per andare poi, il venerdì 5/3, a La Thuile, da dove manco da 2 mesi, per portare roba e attrezzi, sistemare alcune cose e incontrare nella giornata di sabato i professionisti con i quali (finalmente, dopo anni di preparativi) stiamo avviando un’operazione immobiliare che mi permetterebbe di vendere la mia parte di una casa.
E avrei dovuto tornare in Lettonia a fine settimana per festeggiare i 45 anni di mia moglie, e per lavoro. Ora non so come fare.
Mi hanno fermato, io ho dato la mia patente italiana e la carta d’identità lettone spiegando che vado avanti e indietro dall’Italia alla Lettonia per lavoro e sono 15 anni che giro con macchina italiana in Lettonia o macchina lettone in Italia, dovendo sovente portare materiale, attrezzi ecc.
Ho raccontato che nell’agosto del 2019 ero stato fermato da una pattuglia della polizia stradale i quali mi avevano detto di questa nuova legge, io avevo spiegato la situazione e in quell’occasione mia moglie mi aveva mandato via WhatsApp la foto della mia carta d’identità lettone (lasciata perché usata solo in Lettonia) e che la polizia mi aveva lasciato andare senza nessun verbale raccomandandomi di portare sempre con me il documento lettone e i documenti dell’attività che ho con mia moglie per dimostrare che ero residente anche in Lettonia e che facevo tutto questo per lavoro, e che così da allora ho sempre fatto.
Ho detto che ero stato fermato altre volte anche, recentemente presentando gli stessi documenti, e sempre senza verbali; e relativamente al covid ho elencato tutti i miei movimenti dal momento dell’entrata in Italia precisando più volte che non ero ancora stato nella mia residenza, ma tutto ciò non è servito a nulla.
Non hanno neanche voluto vedere la documentazione che avevo con me e l’autocertificazione covid e mi hanno portato via l’auto perché non avevo, ovviamente, i circa € 600 da dare subito.
La macchina vale pochissimo, una Fiat Idea del 2006 tutta grandinata, regalata a mia moglie da un’amica anziana e malata che non la usava più, ma faceva il suo dovere in maniera ottima…
Una cosa che mi ha dato molto fastidio è stato l’atteggiamento: mi hanno dato le informazioni su quanto stavano facendo un pezzettino per volta, facendo domande direi provocatorie e facendo tante battutine riguardo alla mia ignoranza della normativa “questa legge serve ad evitare che i furbetti facciano le infrazioni senza ricevere le multe ” oppure ” è comodo, vero, per lei andare avanti dritto e passare sotto le telecamere, tanto le multe non le arrivano …” mi diceva il vigile con sarcasmo, ho precisato che io faccio sempre il giro corretto qualsiasi auto stia guidando, gli ho anche detto che sono arrivate delle multe in Lettonia, recentemente una dal comune di Settimo.
Avevo l’auto carica, ho scaricato sul marciapiede la mia roba, le cose che dovevo portare a La Thuile, la cassetta dei ferri, gli strumenti elettri e tutta l’attrezzatura di lavoro ecc. che gentilmente conoscenti mi hanno aiutato raccogliere e poi a trasportare alla casa di Settimo T.se e da li ho cercato la soluzione per andare avanti. Ero così scioccato che dopo il primo (covid) non ho più voluto firmare gli altri verbali (allegati) e sono andato via prima che arrivasse il carroattrezzi a prelevare l’auto.
Delle tante cose che avevo in programma, il giorno dopo sono riuscito a fare l’incontro con l’amministratore dell’azienda (ma in uno stato di tale abbattimento, di confusione, di saturazione mentale che è esattamente l’opposto di quello che servirebbe per poter ottenere risultati in una trattativa) e a vedere un cliente col quale abbiamo rinviato di una settimana la definizione. Il sabato l’incontro in valle d’Aosta è andato meglio.
Sono rimasto profondamente turbato da questo evento: più del danno economico (basso), logistico (medio) e produttivo (alto), mi è pesato però l’atteggiamento di superiorità del vigile che impettito e sarcastico tutto il tempo, mentre il suo collega scriveva e telefonava (più di un’ora e mezzo), non ha fatto altro che vantarsi di averne pizzicati tanti di furbetti (come me) che non vogliono pagare le multe, ecc ecc. Questo non mi pare che sia far rispettare l’ordine pubblico, questo mi pare più una forma di devianza, di sadismo, tra l’altro per una norma che, come giustamente sostenete Voi, ha dubbi di incostituzionalità e tante altre lacune. Oltre tutto stavo seguendo le indicazioni che mi avevano dato dei “colleghi”… e non stavo facendo proprio danni o male a nessuno!
Scusi lo sfogo. Trovare online siti come il Vostro e stendere questa memoria, dopo notti insonni, mi ha fatto stare meglio. Grazie.
Come si evince da quanto sopra non ho grosse disponibilità, anzi, ma più che pagare delle multe che non reputo corrette, vorrei poter fare ricorso (al Prefetto? come indicato sul verbale), o quanto possa servire a tentare di recuperare l’auto e, se possibile, a limitare gli atteggiamenti inaccettabili di alcuni tutori dell’ordine. E vorrei ovviamente dimostrare che la sanzione covid, non è corretta.
Ringrazio e saluto cordialmente.
Fabrizio …
Egr. Sig. …,
mi dispiace tanto…
Ne ho sentito tanti casi come il Suo e trovo sia estremamente grave questo in uno Stato di diritto.
Le consiglio di fare ricorso al Giudice di Pace anche per ottenere una sospensiva del provvedimento.
Non servirebbe a nulla fare ricorso al Prefetto perché Le darebbe torto ed avrebbe un provvedimento solo dopo molti mesi.
La questione come Lei ben sa è al vaglio della Corte europea e la Commissione si è già espresso ed affermato l’incompatibilità della norma con le normative europee.
Penso che siano buone possibilità di espungere la norma dall’ordinamento.
Se mi autorizza io pubblicherei la Sua mail sul sito (ovviamente in maniera anonima e senza dati di riferimento).
Dovrebbe avere in giro di una settimana o due un provvedimento di sospensiva (cioè di avere libera l’auto).
Cordiali saluti.
Buonasera Gent. Avv. M. Kòsa,
Abito a Ventimiglia, e svolgo la professione di autista di Limousine a Montecarlo-Monaco, assunto regolarmente da una società con sede a Montecarlo..
Sono come si usa dire un frontaliere
La norma che vieta ai residenti in Italia di guidare auto con targa straniera mi penalizza molto, perché trasporto i miei passeggeri in tutta Europa senza problemi, ma se il cliente mi chiede di essere trasportato in Italia, nel mio Paese, sono costretto a rifiutare per le conseguenze in caso di controlli.
Recentemente vi è stata una correzione alla legge che esonerava tutti i frontalieri dal divieto, purtroppo, una diversa interpretazione del ministero, ha fatto scattare controlli e sequestri di auto in zona di confine e le lascio immaginare il disastro.
Lo stato non capisce che l’auto targata Principato di Monaco rappresenta per me uno strumento di lavoro che mi permette di guadagnare uno stipendio che porto in Italia dichiarandolo, per il quale pago regolarmente le tasse.
Tutto ciò è un colossale paradosso, per colpire”i furbetti” ove ve ne fossero, colpiscono i lavoratori, una legge che punisce attività lecite.
È incredibile.
Molti politici si sono interessati, compresi le associazioni di categoria per risolvere la questione, creata e voluta dalla Lega ed i 5 stelle ai quali mi rivolgo per evidenziare la necessità di provvedere urgentemente alla soluzione del problema, perché stiamo perdendo quel poco lavoro che è rimasto.
Grazie del tempo che vorrà dedicarmi.
Cordiali saluti
Buongiorno Tommaso,
è impossibile non darLe ragione e non condividere la Sua indignazione.
Come ha potuto leggere anche nell’articolo che precede la questione è stata rimessa alle due Corti, Corte di Giustizia dell’UE e Corte Costituzionale.
La maggior parte dei Giudici nazionali, sulla base di ciò, in caso di ricorso, sospendono le contravvenzioni e nell’attesa delle suddette pronunce sospendono anche il giudizio.
E sicuramente sempre positivo avere fiducia nella politica, ma in questo caso mi sembra la via più lunga e più difficile.
Confido invece nella preparazione dei Giudici.
Premesso ciò, ritengo inoltre che il Suo caso potrebbe rientrare nei casi di eccezione previsti al comma 1-ter.
Cordiali saluti.
Buongiorno, dopo un lungo periodo in Rep. Ceca, nella quale risiedo, e ho cittadinanza, sono tornato a trovare i parenti in Italia, e mentre facevo provare la mia macchina a un mio amico seduto di fianco a me, ci hanno fermato i carabinieri, hanno fatto 750 euro di multa al mio amico e mi hanno confiscato il veicolo, e mi hanno lasciato a piedi con il cane. Il mio avvocato in Repubblica ceca non riesce ad aiutarmi, sto in contatto con l’ambasciata e il consolato, ho letto che il vostro studio ha esperienza in questa cosa, potreste aiutarmi? Devo pagare subito la multa del mio amico così mi riprendo la mia auto? Grazie, Cordiali saluti.
Egr. Sig. …,
è possibile intervenire in due modi:
– Richiedere agli accertatori di annullare la contravvenzione in autotutela, perché è illegittima (molto probabilmente non verrà annullata);
– Fare ricorso al Giudice di Pace richiedendo di liberare urgentemente l’auto e proseguire per l’annullamento della contravvenzione.
Prima di tutto è necessario verificare se la contravvenzione è stata pagato o meno e da chi.
Lei, se non intente contestare il provvedimento, può benissimo procedere per vie amministrative:
– Riportare l’auto in Rep. Ceca con targa provvisoria e figlio di via. In questo caso l’importo deve essere pagato o se già pagato non verrà restituito.
Cordiali saluti.
Buongiorno Avv,
Siamo un’azienda italiana di commercio alimentare con delle autovetture (furgoncini) dati in comodato d’uso da un’azienda rumena. I suddetti veicoli hanno quindi targa estera.
Settimana scorsa gli agenti della polizia capitale hanno posto il fermo veicolo a Roma di un furgoncino, con la motivazione che il contratto di comodato fornito dal conducente non fosse valido, perchè contratto di comodato e non di noleggio senza conducente.
Per quanto riguarda il veicolo, sottoposto a sequestro nel nostro magazzino, ci sono state date 2 opzioni: o immatricolare il veicolo in Italia o foglio di via. Il punto è che il veicolo non è nostro, quindi si esclude l’immatricolazione.
Inoltre, visto che rientriamo nelle eccezioni per cui è legale guidare un veicolo targato estero in Italia, ci sembra giusto avvalercene.
Come possiamo procedere in questi casi?
Buongiorno,
premesso che in relazione alla norma ci sono numerosi dubbi di legittimità, secondo la stessa:
– Costituisce eccezione del divieto il “veicolo concesso in comodato a un soggetto residente in Italia e legato da un rapporto di lavoro o di collaborazione con un’impresa costituita in un altro Stato membro dell’Unione europea o aderente allo Spazio economico europeo che non ha stabilito in Italia una sede secondaria od altra sede effettiva”.
– Ciò significa che la Vs aziende deve dimostrare di avere rapporti di collaborazione con l’azienda rumena che Vi ha concesso in comodato i furgoncini (collaborazione oltre il contratto di comodato).
– Per evitare contestazioni da parte degli accertatori italiani è opportuno in qualche modo indicare anche questa circostanza nel contratto di comodato.
Ora le alternative sono le seguenti:
– Impugnare la contravvenzione avanti il Giudice di Pace, sostenendo che Vi è rapporto di collaborazione e dimostrarlo in qualche modo e se l’auto è in Italia da meno di 6 mesi la contravvenzione è ugualmente illegittima per palese violazione di una Direttiva europea;
– Portare l’auto in Romania con il foglio di via.
Cordiali saluti.
Buongiorno avvocato,
Sono residente in Italia, ma passo gran parte dell’anno in Guinea per ragioni umanitarie, vorrei entrare in Italia con la mia vettura targata guineana per poter farla revisionare, si tratta di un iveco VM90 e qui non esistono ne ricambi ne personale all’altezza del mezzo.
Pensavo di intestarlo alla Onlus di cui sono presidente, ma secondo l’ambasciata italiana locale, corro il rischio di sequestro.
Come posso fare? La ringrazio per una sua risposta!
Saluti
Edoardo CHELLERIS NICOLA
Salve avvocato sono residente in Germania dal 07/05/2021 ho una golf targata tedesca e lo immatricolata in Germania il 27/05/2012 il 03/07/2021 deciso disgraziatamente si andare in ferie in Italia mentre sto passando per chiasso mi ferma un agente di polizia italiano al che mi chiede dove ero residente ho dettomin Germania e poi mi ha chiesto quando tempo sarei rimasto in Italia in ferie ho detto circa 3O giorni passato la frontiera circolavo in Italia il giorno 15/07/2021 mi ferma una pattuglia di carabinieri a Parma e mi chiede lei dove e residente in Germania al che mi dice no qui dalla carta di identità risulta che lei e residente in Italia da più di 60 giorni e allora hi detto e quindi cosa e un reato avere la residenza nel mio comune dove vivono mia moglie i figli in Italia?al che mi sequestra la mia auto il mio libretto di circolazione mandandolo alla motorizzazione preposta e mi fa un verbale dicendo che avevo violato l’Art.CDM (93.c.1 bis e c.7 bis) dove si dice che circolavo con questa targa da più di 60 giorni in Italia per colpa della residenza in Italia ho dovuto pagare subito 500 euro entro 5 giorni 166 euro per 5 giorni di deposito perche il caro carabiniere mi ha costretto a portare subito l’auto in deposito giudiziario su un carro attrezzo chiamato da lui nonostante avessi la possibilità di portarla subito in luogo privato cosi sono stato costretto a pagare altri 268 euro per metterla su un carro attrezzo e dal deposito giudiziario e portarla in luogo privato cosi ho speso 500+166+268 e non e finita qui perche per riportarla all’estero ce un altro iter burocratico da seguire con la motorizzazione tutto ciò si sarebbe potuto evitare se io ero iscritto all’ufficio AIRE a cui io non ero a conoscenza ma non lo saputo entro 5giorni in Italia hi fatto l’iscrizione AIRE al mio comune con contatto consolare italiano in Germania cosi il 21/07/2021 ero già iscritto AIRE se quel caro carabiniere mi avesse dato almeno il tempo di fare questo passaggio tutto sto incubo si sarebbe potuto evitare o sbaglio? Ma no ho capito che sia lui che lo stato italiano vogliono fare cassa sulle spalle degli italiani emigranti all’estero che sono costretti a lavorare lontani dalla famigli e mandare i soldi per farli vivere in Italia so lo dirle CGE per circa un mese mi sono fatto il sangue amaro non avevo più un soldo per andare a trovare mia moglie e i figli sono stato costretto a chiedere un prestito per ritornare in Germania dove risiedo perche ero rimasto senza soldi come ultima cosa che vogliomdire avvocato e se solo siamo canali informativi non Italia e i consolati italiani esteri informassere gli emigranti moralismi all’estero su questa norma si potrebbe evitare si cadere in questo tremendo incubo e speso che la corte di giustizia europea metta fine costringendo l’italia a fare qualche norma a favore di privati cittadini che sono in regola con assicurazione estera e documenti diverso da coloro che voglio fare i furbi graziwmpee la sua attenzione e spero che possa dirmi se ce una possibilità di fare o ricorso o qualche altro modo per riceve giustizia
Buonasera,
secondo l’art. 93 del Codice della Strada chi ha la residenza in Italia da più di 60 gg non può circolare con auto targate all’estero in Italia.
La residenza però non è una questione formale, ma di fatto e quindi, a prescindere dall’iscrizione o meno all’AIRE, la residenza deve essere stabilita sulla base di elementi di fatto.
Se Lei risultava residente in Germania perché viveva lì e lavorava lì ed in Italia si è trovato solo per le ferie i carabinieri non avrebbero dovuto elevarLe contravvenzione.
Se Lei ha versato la contravvenzione ed aveva la possibilità di custodire l’auto in luogo non soggetto a pubblico passaggio, i carabinieri non dovevano trattenere l’auto presso custode a pagamento.
Le avrei sicuramente consigliato di impugnare la contravvenzione e di non pagarla.
In ogni caso, a mio avviso, la norma è palesemente illegittima e siamo in attesa di pronuncia sul punto dalla Corte Europea e Corte Costituzionale.
Se una delle due Corti dovesse decidere in senso positivo, Lei potrà richiedere allo Stato italiano il risarcimento di tutti i danni.
Cordiali saluti.
Chiedo scusa l’auto e stata immatricolata il 27/05/2021 no 2012
Chiedo scusa ma il tablet scrive quello che gli pare Correggio dicendo che il 07/05/2021 ho fatto la residenza in Germania mentre il 27/05/2021 ho immatricolato la mia golf per la prima volta a me
Salve avvocato margherita Kose’ sono il sig:Vincenzo le avevo scritto tempo fa che mi avevano sequestrato la mia auto targata tedesca mentre mi trovavo in ferie in Italia ik 15/07/2021 ora ho fatto tradurre la mia residenza tedesca in italiano cosi posso dimostrarlo purtroppo avevo già pagato il verbale in Italia e ora l’auto e ferma in una proprietà privata, ma poterla farla passare il confino nazionale l’iter prevede richiesta di un foglio di via restituzioni delle targe dell’auto e dopo 15 giorni mi danno una targa di cartone italiana più una spesa di 30 euro di bollettini, premetto che ora sono iscritto anche aire dal 21/07/2021 il sequestro era avvenuto il 15/07/2021 e la mia auto era sta per la prima volta in Italia passando il confine di chiassodalla svizzera e Germania per ferie il 03/07/2021la mia domanda e’ visto che sono iscritto aire e quindi residente all’estero dal mio comune in Italia dove pero vivono in affitto mia moglie mio figlio loro sono residenti in Italia, sono obbligato a fare questo ultimo passaggio che mi chiede la motorizzazione a Parma al contrario pena se entro 180 ciò non viene fatto avviene la confisca amministrativa dell’auto più una multa fino 2700 euri, oppure esiste un altro modo per risolvere il problema per legge? Grazie per la sua risposta.
Buonasera, provi a richiedere il dissequestro dell’auto presso l’ufficio accertatore. Considerato che ormai non è più residente in Italia dovrebbero dissequestrarla, nel caso contrario impugna il diniego degli accentratori. Cordiali saluti.
Buonasera avvocato,
Le chiedo gentilmente un’informazione.
Innanzitutto le premetto che sono cittadina italiana con residenza in Italia e domicilio in Romania, dove ho una ditta ed una vettura intestata alla ditta di cui sono amministratrice. Ho il cosiddetto documento con data certa di cui all’ art 93 c1 ter in lingua ovviamente romena, redatto da un notaio. Questa sera ci hanno fermato i carabinieri e applicato una sanzione di € 175,00 (poiché pagamento immediato) ed il fermo amministrativo della vettura in quanto non in possesso della traduzione asseverata del suddetto documento. Vorrei gentilmente sapere visto che non c’è menzione di traduzione sull’art del codice della strada,come dobbiamo procedere. Mi sembra assurdo, nonostante le “carte” in regola applicare una sanzione del genere. C’è possibilità di ricorso?
La ringrazio per la sua disponibilità.
Cordialmente.
Buongiorno,
è stato contestato il comma 7-ter dell’art. 93 CdS, in quanto secondo gli accertatori il documento doveva essere redatto in lingua italiana (e quindi manca il documento richiesto – contratto).
Ovviamente la norma non fa alcuna menzione e comunque gli accertatori avrebbero avuto modo di tradurre o farsi tradurre l’atto.
Ritengo sia illegittima la relativa contravvenzione ed un eventuale ricorso potrebbe essere accolto.
Ci sono però alcune difficoltà e precisamente che la contravvenzione è stata pagata e quindi il ricorso potrebbe essere proposto solo dalla parte che non ha proceduto al pagamento e solo in relazione alla sanzione accessoria e non anche pecuniaria.
(Vorrei però comprendere perché avete pagato la contravvenzione e perché non avete versato solo la cauzione così sarebbe stato meno difficoltoso proporre ricorso?)
A quanto sopra si aggiunge che in giudizio sarebbe assolutamente necessario produrre la traduzione asseverata, quindi dovrà essere comunque ed in ogni caso recuperata.
Il ricorso a fine se stesso direi che potrebbe risultare antieconomico, a meno che non vogliate utilizzare la sentenza per richiedere i danni dallo Stato per fermo dell’auto.
Cordiali saluti.
In data di 26.06.21 da Moldavia sonò arrivata in Parma con i miei figli di 6 e 13anni in vacanza per 2mesi .
Il 11.08.21 il marito residente più di 60 giorni a preso la multa con art.93 che è stata pagata subito,però anno sequestrato e ritirato i documenti della machina di mia proprietà .
Vorrei sapere come fare dissequestro e riavere i miei documenti perché la carta verde scade il 23.08.21
Per cortesia mi po dare una risposta con urgenza
Come risolvere questa situazione perché il 1 settembre i miei figli devono essere presente a scuola nella mia poesia .Non sono residente in Italia e vivo in Moldavia da dove sono arrivata con la macchina mia targata li.Però la multa a preso marito e l’anno detto di andare a motorizzazione per prendere foglio di via.Marito cela la residenza qui però da 6 ani vive in Moldavia. Se mi po aiutare con un consiglio perché non ho tempo e dove stare qui.
Buongiorno Inga, ritengo che la contravvenzione sia illegittimamente elevata per molteplici motivi e quindi Le consiglierei di impugnarla: 1) Suo marito di fatto non è residente in Italia; 2) Lei è la proprietaria dell’auto ed è residente in Moldavia in tutti i sensi, è quindi palesemente illegittimo impedire alla moglie di prestare l’auto al marito per qualsiasi necessità.Non so però se la mia risposta è stata tempestiva. Cordiali saluti.
Salve avvocato può dirmi gentilmente quale sarebbe l’ ufficio accertatore a cui dovrei rivolgermi per togliere il dissequestro della mia auto visto che ora sino iscritto aire? Grazie per la risposta
Buonasera Gent.Avv.Maegherita Kòsa,
leggo su alcune pagine del web che il famoso articolo 93comma 1 bis che prevede eccezioni
per auto date in leasing o noleggio…. è stato abolito di recente e dunque non più
applicabile. Le sarei grato se mi potesse chiarire.
Grazie per l’attenzione.
giampaolo.
Buonasera,
non mi risulta assolutamente. Mi faccia avere i link. Cordiali saluti.
Salve avvocato sono il signor Vincenzo io ho sentito l’organo accertatore se il fatto che ora non sono più residente in Italia ma iscritto aire potevano farmi avere il mio libretto di circolazione dalla motorizzazione e togliere il sequestro per riportarmi all’estero mia auto ferma in una zona privata tra l’altro ancora con targe tedesche assifurazzione pagata all’estero e documenti in regola ma niente da fare continuano a dire che il sequestro e avvenuto prima dell’iscrizione aire e pensare che io ho fatto l’iscrizione aire una settimane dopo il sequestro inoltre le voglio ricordarla che io mi trovavo in ferie in Italia in quel periodo e ho la residenza tedesca tradotta in italiano prima che si verificasse il sequestro in Italia purtroppo il ricorso non si poteva fare perche hanno detto che avevo pagato in forma ridotta e chi paga in Italia diventa colpevole dell’errore no che vieni scagionato dall’errore incredibile le volevo chiedere se sa cosa ha deciso la corte di giustizia europea su questi soprusi grazie
Buonasera Sig.Vincenzo, non vi è più alcun motivo per mantenere sotto sequestro la Sua auto, a prescindere dalla ragione, torto o pagamenti. Ma non è neanche difficile immaginare che gli accertatori abbiamo compreso poco la ratio della norma. Come già penso detto, Le avrei consigliato di impugnare la contravvenzione, in quanto la Sua residenza di fatto è sempre stata in Germania. Sicuramente il versamento della contravvenzione avrebbe creato non pochi problemi, ma se avesse avuto la possibilità di dimostrare di essere stato “costretto” di pagare e che gli accertatori non L’hanno informata che in alternativa avrebbe potuto versare una cauzione che Le avrebbe permesso di impugnare il verbale, un Giudice serio Le avrebbe potuto dato ragione. Penso che fra pochi mesi la Corte di Giustizia emettere sentenza sul punto. Cordiali saluti.
Buongiorno Avvocato Kòsa,
mi chiamo M. Adriano ed ho letto sulla vostra pagina internet, diverse conversazioni in merito agli argomenti indicati in oggetto, ho necessità di un suo consulto e valutare assieme strategie di difesa. Le sarei davvero grato se potesse contattarmi. L’occasione per augurarLe un buon fine settimana.
La mia situazione è questa.
Sono un cittadino extracomunitario con un regolare permesso di soggiorno. Dal 2019 fino a ottobre 2021 sono stato all estero nel paese d origine. Non è Stay fatta da me nessuna comunicazione al comune di residenza. Al mio rientro in Italia mi sono rivolto al comune per delle informazioni e per sapere se devo dichiarare qualcosa e quant’altro. Mi è stato detto che risulto ancora residente al vecchio indirizzo e che devo provvedere a “regolarizzare” il prima possibile comunicando il mio nuovo indirizzo di residenza. Tra l’altro sono rientrato in Italia con un veicolo targato extra ue acquistato durante la mia permanenza all estero per uso proprio. Quindi, se ho ben capito, non posso circolare sul territorio italiano. Farei anche immatricolazione ma il problema è che il veicolo acquistato all estero per 4.000 euro in Italia ne vale 1.000. Se faccio immatricolazione alla fine dei conti avrò speso in totale tra valore e immatricolazione 5.000/6.000 € per avere in mano un ferro dal valore di mille euro. Ma anche nel caso se andassi a reimmatricolarlo fra qualche tempo nel paese di origine li è ancora peggio. Perché le tasse sono più alte. Io comunque ho intenzione di ritornare questo veicolo nel paese d’origine a fine anno e venderlo. Ho qualche possibilità di regolarizzarlo per 2/3 mesi senza spendere un patrimonio. Comunque sto decreto legge si vede che l’hanno fatto coi piedi. Robe Dell altro mondo proprio. Non si capisce nulla. A me sembra assurda sta cosa
Buongiorno,
purtroppo Lei nella Sua situazione presente potrebbe rischiare una contravvenzione ex art. 93 comma 1bis Codice della strada.
Tale contravvenzione comporterebbe una pena pecuniaria di € 711,00 e il sequestro amministrativo del mezzo.
Anche se in realtà Lei, di fatto, non risulta ancora residente da oltre 60 gg in Italia e la contravvenzione sarebbe illegittima.
Ma gli accertatori in questi casi si basano sulla residenza anagrafica risultante nella base dati.
Provi a recuperare delle prove che Lei è rientrato in Italia da poco e che prima si trovava nel Suo paese d’origine.
Dimostrando questa circostanza non dovrebbero elevarLe contravvenzione, ma come detto, spesso non è così.
Non essendo immatricolata l’auto in Europa non è possibile invocare norme europee.
Cordiali saluti.
Salve avvocato chiedevo se la corta di giustizia europea ha già deciso definitivamente sull articolo 93 sull l’argomento targe straniere europee e residenza oltre i 60 giorni in Italia a favore del malcapitato cittadino o ha vinto lo stato italiano
Grazie per la risposta
Buongiorno, la causa (C-274) è ancora in corso, non ha ancora deciso la Corte. Ma penso che a breve dovrebbero emettere sentenza. Cordiali saluti.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dichiarato illegittima la norma, con sentenza del 16.12.2021. Cordiali saluti.
buonasera Avv.kosa , e quindi adesso che la corte di giustizia ha dichiarato illeggittima la norma,che succede?resta comunque il problema delle targhe straniere e di chi pio’ guidarle?grazie
Buonasera, a seguito della sentenza della CGUE il comma 1-bis dell’art. 93 CdS è stato abrogato ed è stato introdotto l’art. 93-bis CdS che prevede simili limitazioni. Anche detta nuova norma è in contrasto con le normative europee. Cordiali saluti.
Salve avvocato sono quel signore che mi fu sequestrata l’auto targata tedesca a cui fui costretto a pagare circa 900 euro per riaverla indietro e che mi e stata bloccata in Italia perche mi hanno ritirato il libretto di circolazione se si ricorda, cosa devo fare per ottenere giustizia i miei soldi danni morali e il mio libretto e auto da dissequestrare? Grazie per la sua risposta
Buonasera, ha la possibilità di richiedere il risarcimento del danno allo Stato italiano. Cordiali saluti.
Salve avvocato sono quel signore che mi fu sequestrata l’auto targata tedesca a cui fui costretto a pagare circa 900 euro per riaverla indietro e che mi e stata bloccata in Italia perche mi hanno ritirato il libretto di circolazione se si ricorda, cosa devo fare per ottenere giustizia i miei soldi danni morali e il mio libretto e auto da dissequestrare? Grazie per la sua risposta
Buonasera,
questa mattina a un mio famigliare è stato contestato l’art. 93 comma 1 bis cds (auto spagnola e lui doppia residenza).
Ha già pagato la sanzione e il veicolo è ora in sua custodia.
A seguito della sentenza della Corte di Giustizia, avendo già pagato la sanzione, cosa può fare? E’ ancora possibile presentare ricorso al Giudice di Pace ai sensi dell’art. 204 bis cds?
Grazie mille
Buonasera,
sarebbe importante sapere se l’auto è intestata al suo familiare o ad altri.
Inoltre sarebbe importante sapere se ha pagato la contravvenzione o ha versato una somma a titolo di cauzione.
Se ha versato la cauzione non è preclusa l’impugnazione.
Vorrei inoltre sapere se ha pagato la contravvenzione perché lo ha pagata e perché non ha versato una cauzione.
È possibile in ogni caso:
• Richiedere l’annullamento in autotutela, è possibile, alla luce della sentenza della CGUE, che la pubblica amministrazione annulli la contravvenzione;
• Impugnare la contravvenzione anche se è stata pagata, sostenendo e dimostrando che il familiare non sapeva e non è stato informato della possibilità di potere versare una cauzione o in alternativa
• Espatriare l’auto così come è previsto dalla norma.
Cordiali saluti.
Gent.ma Avvocato, la ringrazio per la risposta.
L’auto è intestata al mio famigliare e ha pagato proprio la sanzione in misura ridotta (quella nei cinque giorni). Lo ha fatto perchè non sapeva di questa sentenza. Per impugnare, si può fare sempre con le modlaità indicate sul verbale con il Giudice di Pace o c’è un altro modo?
Se espatriamo l’auto però i soldi che ha pagato non glieli ridanno indietro giusto?
Grazie ancora.
Buongiorno, come detto, io proverei a fare una istanza in autotutela.
Si, il ricorso si fa sempre al Giudice di Pace competente nel termine di gg 30.
Bisogna però superare il problema del pagamento e dimostrare che si è trattato di un errore inevitabile.
Cordiali saluti.
Salve avvocato domanda ora per fare ricorso contro questa sventura tutta italiana come bisogna avere?
Grazie
Buongiorno,
è possibile richiedere i danni allo Stato italiano per avere emesso ed applicato una legge illegittima causando danni ingenti ai cittadini europei interessati.
Cordiali saluti.
Buongiorno Avvocato,
Quindi con la nuova sentenza del 16/12/2021 posso tranquillamente acquistare una auto tedesca e circolare liberamente in Italia per tutto il tempo che lo desidero, corretto?
Come ci si deve comportare con il superbollo?
Buonasera, se desidera utilizzare l’auto in maniera permanente e prevalente in Italia potrà essere sanzionato. Cordiali saluti.
Buongiorno Avv Margerita Kósa
Volevo un consiglio in vista di un viaggio in Italia, vivo in Germania dal 2016 e mia moglie dal 2019 e tutti e due siamo regolarmente residenti in un comune Tedesco, e nostro figlio studia e vive regolarmente residente in Italia.
Ho un’auto intesta a me dal 2019 ovviamente con targa tedesca e ne io ne mia moglie siamo iscritti all AIRE cosa mi consiglia per non avere problemi
Quando viaggiamo in Italia con la mia auto .
E possibile in qualche modo che mio figlio può guidare l’auto con targa
Tedesca.
La informo anche che nelle carte di identità risulta residenza in un comune
Italiano dove abbiamo la casa di proprietà.
Ultima domanda da iscritti all AIRE si può immatricolare una macchina in Italia. Grazie Salvatore.G.
Buonasera, sino al 18.3.2022, quando dovrebbe entrare in vigore il nuovo art. 93-bis CdS, Voi che di fatto non siete residenti in Italia potete guidare l’auto targata in Germania in Italia, non anche il Vostro figlio. Dopo il 18.3.2022 non più, nessuno di Voi, l’auto dovrà essere immatricolata in Italia. Per dettagli leggete in fondo l’articolo: http://www.studiolegalekosa.it/targhe-estere/. Cordiali saluti.
Buonasera avvocato , per caso sono venuto a conoscenza di questa situazione e le chiedo un consiglio per non avere problemi.
Io e mia moglie viviamo in Germania da qualche anno e in Italia abbiamo ancora la residenza a casa nostra di proprietà , non siamo ancora inscritti all‘AIERE e posseggo un’auto targata tedesca.
Per non avere problemi quando vengo in Italia cosa mi consiglia di fare ?
Mio figlio vive e studia in Italia può guidare la mia auto liberamente ho si devono prendere delle precauzioni.
La ringrazio e la saluto G.S.
Buonasera, sino al 18.3.2022, quando dovrebbe entrare in vigore il nuovo art. 93-bis CdS, Voi che di fatto non siete residenti in Italia potete guidare l’auto targata in Germania in Italia, non anche il Vostro figlio. Dopo il 18.3.2022 non più, nessuno di Voi, l’auto dovrà essere immatricolata in Italia. Per dettagli leggete in fondo l’articolo: http://www.studiolegalekosa.it/targhe-estere/. Cordiali saluti.
Buonasera,
volevo chiedere un informazione in merito alla sentenza in oggetto.
Per farla breve, sono stato sanzionato per violazione dell’articolo 93 bis CdS, ho fatto ricorso al GdP che mi ha dato ragione e fatto restituire la somma versata come cauzione.
La polizia locale che mi aveva sanzionato ha fatto poi appello e il mio avvocato mi ha consigliato di non andare avanti e di ridare la somma avuta indietro.
Alla luce di questa sentenza della corte europea, posso chiedere indietro i 712 euro? Se si, a chi? Alla polizia locale (Comune) o allo stato italiano?
Grazie mille.
Buonasera, avrei necessità di capire come è avvenuto l’accordo con il Comune e l’appello come è stato definito. Cordiali saluti.
Salve signora avvocato kose’ ho letto che in Italia e stata rifatta una nuova legge sulle targe estere peggiore di quella di prima significa questo che non possiamo fare ricorso contro lo stato italiano sui precedenti sequestri dell’articolo 93? Grazie per il suo chiarimento
Non ha alcuna importanza, in quanto la norma non è retroattiva. Cordiali saluti.
Salve avvocato visto che la corte di Giustizia Europea aveva condannato la prima legge sulle targhe straniere emanata nel 2018 e ne ha fatta un altra peggiore di prima, si e già denunciata alla corte di Giustizia europea anche questa per farla abolire e costringere l’Italia applicare le leggi europee sul libero mercato dei trasporti? Grazie per sua risposta