
Targhe estere e subnoleggio. Il Giudice di Pace di Rimini, con sentenza n. 796/2019 del 11.11.2019, chiariva la precisa portata dell’art. 93 CdS in relazione al subnoleggio delle auto targate all’estero (Casi dello Studio Legale Kòsa Musacchio – Click Avvocato). Le società europee, senza sede secondaria o di fatto in Italia, possono regolarmente concedere in locazione senza conducente i propri veicoli, ex art. 93 comma 1-ter CdS, a soggetti residenti da più di 60 giorni in Italia. Le società italiane ricevute in locazione le suddette auto targate all’estero possono a loro volta concederle in subnoleggio, non risultando, neanche in questo caso, alcuna violazione dell’art. 93 comma 1-bis del CdS.
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Crediti fiscali prescritti. Il Giudice di Pace di Milano ha colto invece correttamente quanto statuito dalla sentenza delle SS. UU. ed ha dichiarato ammissibile il ricorso proposto dal contribuente al fine di accertarsi e dichiararsi la prescrizione dei crediti riportati nelle cartelle impugnate.
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LE CARTELLE RIPORTANTI CREDITI PREVIDENZIALI PRESCRITTI NON DIVENTERANNO MAI DEFINITIVE: Alla luce dei principi di diritto enunciati dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite Sent. n. 23397/16, il Tribunale evidenziava come “« la prescrizione in materia previdenziale costituisce un istituto del tutto particolare», di ordine pubblico, caratterizzata della «irrinunciabilità alla prescrizione», secondo cui non è ammessa la possibilità di effettuare versamenti, a regolarizzazione di contributi arretrati, successivamente all’intervenuta prescrizione (art. 55 comma 2 RD 1827/35)”, mentre le somme eventualmente riscosse dopo l’avvenuta prescrizione devono essere restituite al contribuente.
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Il messo notificatore dichiarava erroneamente / falsamente “sconosciuto” il contribuente presso il suo indirizzo di residenza e, come è previsto in caso di irreperibilità assoluta, depositava il plico contenente la cartella di pagamento presso la Casa Comunale, senza inviare altro avviso. Il contribuente, ovviamente, in questo modo, era materialmente impossibilitato ad avere notizia di questa notifica e della relativa cartella. Sarà giuridicamente regolare o meno la suddetta notifica? Ci sono possibilità di difesa per il contribuente in questo caso? La risposta nella sentenza di cui in seguito (casi trattati dallo Studio Legale Kòsa Musacchio – Click Avvocato).
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ACCERTAMENTI FISCALI – LE GARANZIE PREVISTE DALLO STATUTO DEL CONTRIBUENTE HANNO PORTATA GENERALE – DEVONO ESSERE APPLICATE ANCHE IN CASO DI ACCERTAMENTI EFFETTUATI DAGLI ENTI LOCALI O SOCIETA’ DI ACCERTAMENTO […]
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Incidente stradale: danno da fermo tecnico. In caso di sinistro stradale, il cosiddetto danno da “fermo tecnico”, ossia quello dovuto all’impossibilità temporanea di utilizzare il proprio veicolo danneggiato, deve essere risarcita dalla Compagnia di assicurazione? Il danno da fermo tecnico deve essere sempre provato o è in re ipsa (automatico)? Il costo del noleggio del veicolo sostitutivo costituisce una voce di danno intrinsecamente connessa al fermo tecnico ed è quindi risarcibile?
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Quali sono i diritti del passeggero / del consumatore che si trova a viaggiare con compagnie aeree e subisce cancellazioni e/o ritardi prolungati e/o overbooking? In quali condizioni la Compagnia può rifiutare il pagamento della c.d. “compensazione pecuniaria”? Può la Compagnia aerea sostituire il volo cancellato con viaggio in pullman?La sostituzione del volo cancellato con viaggio in pullman può dare diritto al passeggero ad ulteriore risarcimento del danno morale e del danno da disagio? A tutte le suddette domande troviamo risposta nella sempre attuale sentenza n. 119/2014 del Giudice di Pace di Massa, la quale, oltre a chiarire e spiegare i diritti del passeggero, introduce l’innovativa della risarcibilità del danno causato dalla sostituzione del volo cancellato con viaggio in pullman.
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La Sentenza n. 671/2019 della Corte di Appello di Milano, pubblicata in data 8.5.2019 (RG n. 1404/2018), è una della pochissime pronunce sul punto e chiarisce la corretta formazione della base contributiva, riformando integralmente la sentenza di primo grado. Secondo la legge 233/1990, l’ammontare del contributo annuo dovuto per i soggetti iscritti alle gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e degli esercenti attività commerciali è rapportato alla totalità dei redditi d’impresa denunciati ai fini IRPEF per l’anno al quale i contributi stessi si riferiscono. La mera partecipazione quale socio di capitale (e non lavoratore) ad una società di capitali non può qualificarsi reddito di impresa e pertanto il relativo reddito non può entrare a far parte della base contributiva.
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Il decreto ingiuntivo europeo: il Regolamento (CE) n. 1896/2006 ha istituito un procedimento europeo d’ingiunzione di pagamento per crediti non contestati dal convenuto, semplificando, accelerando e riducendo notevolmente i costi dei procedimenti per le controversie che riguardano più di un paese europeo.
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RISARCIMENTO DEL DANNO PER LA LUNGAGGINE DEL PROCESSO – SPETTA ANCHE ALLA PERSONA OFFESA NON COSTITUITA PARTE CIVILE NEL PROCESSO PENALE – I TERMINI PARTONO DALLA DENUNCIA / QUERELA
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